“Il GECT si racconta ai cittadini” è il titolo dell’incontro online tenutosi ieri, lunedì 16 novembre 2020 e promosso dal gruppo “I visionari: comunità di impegno politico”, insieme al Centro culturale “Anton Gregorčič” e all’Accademia Europeista del FVG. Tema dell’incontro è stato illustrare ai cittadini le azioni intraprese e quelle future di questa importante realtà transfrontaliera; i relatori degli interventi sono stati Ivan Curzolo e Tomaž Konrad, rispettivamente direttore e vicedirettore del GECT GO.
Il GECT: una realtà poco conosciuta ma innovativa
GECT GO è una importante realtà internazionale nata dieci anni fa che fonda i suoi obiettivi nella promozione e nel sostegno alla cooperazione internazionale, puntando al raggiungimento di obiettivi strategici di tre importanti città di confine: Gorizia, Nova Gorica e Šempeter–Vrtojba. Uno sviluppo che deve essere condiviso, al fine di migliorare la coesione territoriale, economica e sociale grazie anche ai percorsi partecipativi che hanno visto il coinvolgimento non solo di esperti, ma anche dei cittadini.
Il Direttore, Ivan Curzolo, spiega che “il Gect è un gruppo europeo di collaborazione territoriale e come il nostro ce ne sono molti altri in tutta Europa. Si basa su un regolamento comunitario e serve a superare quelle limitazioni intrinseche della cooperazione tra stati con legislazioni diverse”. Nel nostro territorio, costituito di fatto da una conurbazione urbana con caratteristiche simili nelle sue componenti, si realizza nella pianificazione congiunta di servizi e progettualità.
Di fatto, il GECT rappresenta il braccio attuativo della grande macchina europea, ovvero quella parte capace di concretizzare progetti transfrontalieri e interculturali nel territorio locale. A caratterizzare il metodo di costruzione dei progetti del GECT è una forte e importante partecipazione dal basso: è grazie a questa che i comuni possono agire su vaste tematiche e avere un valore aggiunto nelle proprie attività.
Nonostante la chiara e delineata struttura organizzativa del gruppo, infatti, Curzolo afferma che il GECT è aperto a tutti i cittadini, che invita caldamente a partecipare e interessarsi attivamente alle attività del GECT, perché è proprio sulla partecipazione dei cittadini che affonda le sue dinamiche. Non solo una collaborazione con i cittadini, ma un lavoro costante e un legame forte lega anche le parti istituzionali coinvolte, permettendo di superare i classici impasse politici per il raggiungimento di fini superiori e condivisi tra i due Paesi.
Istituzioni a confronto: le parole del sindaco e dell’arcivescovo
A sottolineare questo importante aspetto di collaborazione è anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, intervenuto durante la serata con un saluto colmo di apprezzamento per la realtà internazionale del GECT. Ziberna ricorda anche che la “pratica GECT GO” è stata riconosciuta come la migliore tra quelle in atto, proprio perché è caratterizzata da una forte volontà delle parti ad agire in modo coordinato.
A elogiare poi le azioni del GECT sul territorio interviene anche l’Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, portando un esempio recente di buone pratiche “copiate” da una città all’altra: la Caritas ha inaugurato recentemente l’Emporio dell’Infanzia nella città di Gorizia, realtà presente nella vicina Nova Gorica da molti anni. Questo esempio, dice Redaelli, dimostra come prendere da esempio le buone pratiche dei nostri vicini sloveni sia una delle virtù della collaborazione tra Paesi.
Progetti realizzati e politiche da realizzare
Altro importante tassello per comprendere meglio il meccanismo del GECT è indagare quali sono, nel concreto, i progetti realizzati, ma anche quelli futuri, nell’ambito della promozione del patrimonio turistico e delle risorse naturali in comune tra le tre diverse città, anche in relazione al budget disponibile.
A raccontare ai cittadini delle attività svolte e di quelle future è il vicedirettore Konrad, che ha spiegato come in questo settennio i progetti siano stati sviluppati in maniera prevalente nell’ambito infrastrutturale. Non solo il progetto ITI ISONZO-SOČA, che prevede la realizzazione di piste ciclabili, parcheggi, la passerella sull’Isonzo per un budget totale di 5 milioni di euro, ma anche il progetto ITI SALUTE-ZDRAVSTVO, anche questo per uno stanziamento di 5 milioni di euro. Quest’ultimo progetto punta alla cooperazione tra comuni sui temi della sanità, con la realizzazione di due Info-point, uno in Italia e uno in Slovenia, nonché un centro per l’autismo e un Centro per la Donna negli spazi del Parco Basaglia e un Centro di salute mentale nella città di Nova Gorica. Importante, aggiunge Konrad, è che questi progetti sia sostenibili nel tempo, ovvero che tutti gli enti coinvolti possano garantire la continuità del servizio anche quando gli stanziamenti del GECT saranno terminati.
Un altro argomento di rilievo nell’ambito delle azioni del GECT, come spiega Konrad, è la cooperazione transfrontaliera finalizzata a contrastare i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico e idrico, sul quale il gruppo spera di poter attuare in futuro delle politiche concrete, ma, a detta del direttore, molto dipenderà dal budget a disposizione del GECT, in cui, aggiunge Curzolo, anche i comuni sono chiamati a contribuire, seppur in maniera marginale.
Cosa ci prospetta, quindi, il futuro del GECT?
Curzolo spiega che la nuova programmazione del GECT GO, per il settennio 2021-2027, prevede un’implementazione della strategia a favore del turismo, sia ambientale che simbolico data la peculiarità della zona di frontiera.
Non bisogna dimenticare, però, che il buon risultato di queste progettualità risiede nella diversificazione degli ambiti di applicazione, anche alla luce di come una pandemia possa mettere un ginocchio un intero settore come quello turistico. Il sistema economico implementato grazie alle azioni del GECT deve essere capace di rispondere a esigenze differenti, garantendo, di conseguenza, una maggiore stabilità.
Non solo: Curzolo sottolinea la volontà di voler lavorare per frenare la fuga di cervelli, per poter rendere Gorizia e Nova Gorica zone di interesse e di innovazione in modo da essere attrattive per i giovani, per riuscire a ridare vita a una comunità che da molti anni sta soffrendo l’abbandono delle nuove generazioni.
Diletta Ferlat
Marina Rossini