L’Accademia Europeista ha festeggiato trent’anni di attività a Palazzo De Grazia lo scorso novembre. L’evento, dal titolo “1989-2019 trent’anni d’impegno per l’Europa”, è stato animato da numerosi interventi e dalla partecipazione di soci, amici dell’Accademia, oltre che da un pubblico di appassionati sulle tematiche al centro del lavoro del sodalizio.
Il Direttore dell’Accademia Pio Baissero ha aperto l’evento e introdotto gli ospiti della serata.
Il consigliere regionale Diego Bernardis ha sottolineato l’importanza del traguardo raggiunto, portando i saluti del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga. L’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Gorizia Fabrizio Oreti ha lodato l’attività svolta dall’Accademia, ricordando l’impegno profuso nell’affermare la forte vocazione europea e internazionale di Gorizia. E’ seguito l’intervento della dirigente scolastica Marizia Battistutti che si è invece concentrata sull’impegno dell’Accademia nei confronti degli studenti del territorio costantemente coinvolti in attività aventi al centro il processo di integrazione europea con ampi sguardi all’attualità. Alberto Gasparini, sociologo di provata autorevolezza, si è quindi soffermato sull’evoluzione storica del concetto di muro entro l’Europa dal 1989 ad oggi.
Il Presidente dell’Accademia Claudio Cressati si è viceversa felicitato per il compleanno dell’associazione, ricordando quanto fatto e quanto ancora è da fare per sensibilizzare le nuove generazioni verso le tematiche europee. Diego Abenante, coordinatore del corso di laurea triennale in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste, ha ricordato il significato della presenza del Polo universitario di Gorizia che, come l’Accademia, nel 2019 compie trent’anni.
Michele Guliprein, rappresentate della Direzione regionale Autonomie locali e Affari comunitari, ha motivato il sostegno della Regione all’Accademia, che svolge un fondamentale servizio di promozione europea in vari centri del territorio.
È intervenuto anche l’ex ambasciatore croato a Roma Drago Kraljević che ha analizzato il significato storico della caduta del comunismo nei Balcani, portando all’attenzione la nascita dei populismi moderni nell’ex Jugoslavia che rischiano di minare la frgile pace raggiunta in quell’importante regione del nostro continente. Willibald Richter, già Segretario generale dell’Europazentrum di Graz, ha poi ricordato gli inizi delle attività europeiste con varie azioni svolte a ridosso del confine italo-austriaco a fine anni ’70, quando i gruppi giovanili già auspicavano la nascita di una moneta unica e l’abolizione delle frontiere interne di quella che allora si chiamava ancora “Comunità Europea”.
Infine Daniel Baissero, responsabile del team dei soci giovani, ha esposto l’attività nelle scuole realizzata dal team dell’Accademia Euroipeista e le molte iniziative in cantiere per il rilancio dell’idea di un’Europa federale dove abbiano più spazio le realtà regionali e la tutela dell’ambiente.
L’incontro si è concluso con l’inno all’Europa a cura della pianista Cristina Cristancig e del soprano Siriana Zanolla, che hanno proposto l’Inno alla Gioia di Beethoven su testo di Friedrich Schiller. Tra l’altro, nel 2020 cadono i 250 anni della nascita del compositore e, quindi, l’esecuzione di questo suo celebre lavoro ha avuto anche il significato di un omaggio al genio tedesco oltre che di affermazione dei valori alla base della costruzione europea.